mercoledì 23 aprile 2014

Il Libro Dentro L'Uovo

Allora, nell'ultimo post concludevo con lo stupore per l'uscita de "Il Battito Delle Sue Ali".
Ebbene da lì a poco, ho avuto l'ennesima sorpresa, perché mi sono ritrovato praticamente per caso "Shift", il seguito di "Wool" di Hugh Howey. Avendo concluso quest'ultimo poco tempo fa, e considerando che la prima stampa italiana è datata 2013, non mi sarei aspettato di trovare già il secondo volume in vendita. In realtà non pensavo nemmeno che fosse già stato scritto, però non posso dire che non mi faccia piacere.
Ma chiudiamo la parentesi "sorprese & affini" e torniamo alle letture.
"Il Battito Delle Sue Ali" è stata una normale conclusione della trilogia. Non mi ha né lasciato indifferente, né stupito particolarmente, pur presentando qualche colpo di scena. Questa neutralità di opinione però non è da intendersi nel suo risvolto negativo. Semplicemente è un dato di fatto: si passa il tempo, si apprezza e si legge senza infamia né lode.
"6.41" di Jean-Philippe Blondel invece si è rivelato una piacevole lettura "giornaliera". Quest'ultimo termine non è riportato a caso, perché ci ho messo, purtroppo, solamente ventiquattro ore per portarlo a termine. Mi è piaciuto molto il dualismo dei punti di vista e dei pensieri dei due unici personaggi, perché permette di valutare le sensazioni di entrambi, sentendo entrambe le campane, e decidere noi alla fine che conclusioni trarre. Offre interessanti spunti di riflessione e probabilmente, fosse stato più lungo, avrebbe perso il suo aspetto più caratteristico e peculiare, ovvero il senso di "transitorietà" ( per capire meglio il concetto è necessario per forza di cose, leggerlo).
Indeciso su cosa mettere gli occhi, mi è capitato un mano un volumetto Urania (per chi non lo sapesse è una collana per le edicole edita da Mondadori che pubblica solo sci-fi) di E. C. Tubb intitolato "Paura Degli Sconosciuti". L'avevo lasciato nella zona dei "libri da leggere" perché al suo interno vi erano due storie separate, la prima, letta alla sua uscita, da cui prende il titolo, mentre la seconda, completamente a sé stante rispetto alla precedente, è "Sulle Orme Degli Angeli". Mi sono detto che fosse il caso di muoverlo verso la zona dei "libri letti", perciò l'ho portato a termine.
Nemmeno il tempo di pensare al seguito e in libreria trovo "L'Armata Dei Sonnambuli" di Wu Ming, "Il Cavaliere Dei Sette Regni" di George Martin e "Poesie" di Keats nella traduzione che cercavo da un po'.
Mi sono gettato senza indugi sulla nuova opera dei Wu Ming e sono davvero curioso di vedere cosa hanno prodotto questa volta...